EST. 2020
EPISODE 14
WHEN SEEDS BECOME TORPEDOES
Simone Scardino
7/12/24 -
1/2/25
Open by appointment 24H in advance
info[[(at)]]aarduork.com
Salizada Zorzi,
Castello 4931, Venezia
ITA
WHEN SEEDS BECOME TORPEDOES
Episode 14 parte da un punto preciso nella città di Venezia: Calle de la Cereria, 734. Si tratta dell’Ex Orto Botanico di Venezia, convertito e trasformato nel tempo e infine abbandonato.
Forse è uno di quegli ultimi angoli della città storica oggi selvatico, incolto e sostanzialmente in rovina. Nel tessuto urbano è un luogo invisibile, dimenticato ma a cui ci fa accedere Simone Scardino attraverso un processo di ricerca stratificato che unisce fonti archivistiche, immagini e materiale recuperato con incursioni notturne.
Episode 14 include diversi nuclei, concreti, solidi e politici per commentare l’intreccio di fabbriche di natura e tecnologia che questo luogo ha ospitato. Simone Scardino inquadra la sua ricerca con le parole: “l'orto botanico è come una fabbrica della natura dove non esiste una "natura autentica" da proteggere, ma un sistema vivente che include anche le attività umane. Esso può mostrare la rete intricata di relazioni, inclusi i conflitti e le zone grigie tra conservazione e intervento umano.”
L’orto botanico di Venezia, distrutto a fine ottocento e sostituito da una fabbrica di siluri, è testimone del passaggio netto e spietato dalla produzione della vita vegetale a scopi scientifici alla produzione di strumenti di aggressione e distruzione. Il racconto di questo passato ci riporta all'attuale crisi ecologica e sociale del nostro tempo attraverso un racconto nuovo che rimescola i diversi passati dell’orto botanico di Venezia e concretizza all'interno di AARDUORK un laboratorio per la produzione di siluri di semi.
La mostra esplora queste tensioni, raccontando un nuova storia dei luoghi che invita a immaginare l’orto botanico come oggetto per una riflessione ecologica e critica, dove la natura non è né astratta né passiva, ma fabbrica viva e attiva, capace di ridefinire le relazioni tra umano e non umano.
Simone Scardino
Simone Scardino nasce nel 1995 a Venaria Reale in provincia di Torino, dove si diploma con la tesi Spazio Profondo - Fondamenti per una Coesistenza Gentile, all’Accademia Albertina di Belle Arti. La sua ricerca è profondamente legata alla relazione tra la nuova antropologia e la comprensione delle ecologie dei diversi ecosistemi che si fondono in pratiche artistiche ispirate dalla sua esperienza di attivista e coltivatore. Sviluppa negli anni una pratica sperimentale e transdisciplinare, anche attraverso workshop e laborati ibridi di arte partecipata. Ha partecipato a “Transtopia Luogo dell’Oltre” – Pratiche artistiche di resistenza urbana, in collaborazione con VERSO alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2022), Micro – Geographies of Engagement, Città dell’Arte, Fondazione Pistoletto Biella (2022), e “Urbi, Erbe et Orbi” in collaborazione con l’Accademia UNIDEE e ArtEZ University of the Arts, Arnhem, NL (2022). Ha preso parte ad una serie di residenze artistiche tra cui Bivacco Urbano Progetto Diogene a Torino (2021) e nel corso dell’anno scolastico 2021/2022.
viene invitato a tenere un workshop/seminario dal titolo “6 m² - Unità di misura contro la de-forestazione” in collaborazione con il PAV - Parco Arte Vivente per il corso di arte pubblica dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
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ENG
WHEN SEEDS BECOME TORPEDOES
Episode 14 has its origin in a specific place of Venice: Calle de la Cereria, 734. This is the former Botanical Garden of Venice, converted and transformed over time and finally abandoned.
Perhaps it is one of those last corners of the historic city that is now wild, uncultivated and basically in ruins. In the urban fabric, it is an invisible place, forgotten, but one that Simone Scardino gives us access to through a layered research process that combines archival sources, images and material recovered through nocturnal expeditions. The exhibition includes several reference points, that are concrete, solid and political to comment on the intertwining of nature and technology that this place has hosted.
Simone Scardino began developing the research during the In-Edita 3 residency in 2023, funded and supported by the Venetian galleries Marina Bastianello Gallery, Gallerie Alberta Pane, and Ikona Gallery.
AARDUORK intercepted Simone Scardino's process and proposed a second chapter of research to give space to a practice that takes the form of images, seed bombs and video installations.
Simone Scardino frames his research with the words: ‘the botanical garden is like a nature factory where there is no “authentic nature” to protect, but a living system that also includes human activities. It can show the intricate web of relationships, including conflicts and grey areas between conservation and human intervention.’ The botanical garden in Venice, destroyed at the end of the 19th century and replaced by a torpedo factory, bears witness to the sharp and ruthless transition from the production of plant life for scientific purposes to the production of instruments of aggression and destruction. The tale of this past brings us back to the current ecological and social crisis of our time through a new narrative that remixes the different pasts of the Botanical Garden of Venice and realises a workshop for the production of seed torpedoes within AARDUORK. The exhibition explores these tensions, telling a new story of place that invites us to imagine the botanical garden as an object for ecological and critical reflection, where nature is neither abstract nor passive, but a living and active factory, capable of redefining relations between human and non-human.
Simone Scardino was born in 1995 in Venaria Reale in the province of Turin, where he graduated with a thesis entitled Spazio Profondo - Fondamenti per una Coesistenza Gentile (Deep Space - Foundations for a Gentle Coexistence), at the Albertina Academy of Fine Arts. His research is deeply linked to the relationship between the new anthropology and the understanding of the ecologies of different ecosystems, which merge into artistic practices inspired by his experience as an activist and farmer. Over the years, he has developed an experimental and transdisciplinary practice, including through workshops and hybrid participatory art laboratories. He participated in ‘Transtopia Luogo dell'Oltre’ - Artistic Practices of Urban Resistance, in collaboration with VERSO at Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2022), Micro - Geographies of Engagement, Città dell'Arte, Fondazione Pistoletto Biella (2022), and ‘Urbi, Erbe et Orbi’ in collaboration with UNIDEE Academy and ArtEZ University of the Arts, Arnhem, NL (2022). He took part in a series of artistic residencies including Bivacco Urbano Progetto Diogene in Turin (2021) and during the school year 2021/2022 he was invited to hold a workshop/seminar entitled ‘6 m² - Unit of measurement against de-forestation’ in collaboration with PAV - Parco Arte Vivente for the public art course of the Accademia Albertina di Belle Arti in Turin.
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about
aarduork was born in the storm.
It’s an artists' space for b–side practices, undercover artists,
radical procedures
and hard works, whatever that means.
It is curated by Mario Ciaramitaro and Alberto Restucci.